quarta-feira, 14 de novembro de 2012

Los Caminos Invisibles recebe prêmio internacional Teresa Pomodoro de Teatro






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partindo pra milao!
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bom dia!





Al teatro No'hma il premio Teresa Pomodoro


Vince una pièce brasiliana
Nella sala di via Orcagna tre giorni di spettacoli con i vincitori del riconoscimento istituito per ricordare la fondatrice e per sostenere la drammaturgia legata a tematiche sociali
di Luca Zorloni

Milano, 13 novembre 2012  – Quechua, aymara, spagnolo e portoghese. Lo spazio teatro No'hma apre la nuova stagione, che sarà incentrata sulla parola, partendo dalle lingue degli altri. Le lingue del cuore del Sudamerica, quechua e aymara, adoperate da quasi dodici milioni di persone delle regioni andine. L'epopea di questi popoli è alla base di Los Caminos Invisibles... la Partida, piéce brasiliana che ha vinto la quarta edizione del premio internazionale Teresa Pomodoro per il teatro dell'inclusione.
Istituito per ricordare la fondatrice della sala di via Orcagna e per sostenere la drammaturgia legata a tematiche sociali, quest'anno guarda all'America latina e alle sue contraddizioni. Fino a venerdì sul palcoscenico di No'hma andranno in scena i tre vincitori, scelti da una giuria presieduta dal presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, e composta da: Eugenio Barba, Lev Dodin, Frédéric Flammand, Jonathan Mills, Lluìs Pasqual e Luca Ronconi.
Los Caminos Invisibles... la Partida il compito di chiudere la kermesse. Diretto dalla giovane regista carioca Carina Casuscelli e interpretato dagli attori della Companhia Nova de Teatro, “è il racconto di uomini che vivono ancora la loro tradizione e la loro terra”, spiega Livia Pomodoro, che da quattro anni ha raccolto il testimone della sorella alla direzione dello spazio No'hma. Un gruppo immigrati andini in Brasile offrirà una registrazione in presa diretta del viaggio alla ricerca di vita migliore che li ha portati nel cuore della metropoli. Dalle terre del quechua a quelle del portoghese, “fino al momento in cui si denudano delle vesti degli andini per indossare quelle degli operai delle catene di montaggio”.
Domani sera la tripletta del premio Teresa Pomodoro si apre nel segno di una storia tutta nostra, W l'Italia... noi non sapevamo, monologo scritto e interpretato da Egidia Bruno. È unariflessione sulla questione meridionale attraverso gli occhi “di una donna che viene a conoscenza di ciò che Garibaldi ha fatto per lei”, spiega la presidente del Tribunale. Originaria di Molfetta, Livia Pomodoro ritiene “che la questione meridionale sia una questione di un riscatto di terre che hanno subito ricatti da ogni parte”.
Giovedì tocca al secondo premiato, El Olivo, della compagnia cilena Teatro Nino proletario. Tranche de vie ambientata in un bar, “con giovani che ballano e cantano ma hanno dentro una grande rabbia che non ha trovato realizzazione dopo Pinochet”, chiosa Pomodoro. L'umorismo diventa termometro di una tensione sociale latente.
Una tensione che si taglia con il coltello anche oggi a Milano, con la crisi politica locale. “Ma io sono positiva – risponde la Pomodoro –. Milano è la città del nuovo e del diverso e ha le energie per riprendersi”. Segno di questo ottimismo meneghino è anche l'affetto che la città ha dimostrato nei confronti dello spazio No'hma. Lo scorso anno il cartellone ha proposto 25 spettacoli e la sala di via Orcagna ha registrato oltre 30mila presenze. Tutte a ingresso gratuito. “Una felice intuizione di mia sorella”, commenta Pomodoro, che sull'argomento aveva detto: “La grande cultura non è solo di quelli che possono permettersi il biglietto”.



luca.zorloni@ilgiorno.net

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